La
Rsa Santa Maria dei Battuti si trova a Noale al confine tra la provincia di Padova
e quella di Treviso ed è stata realizzata dalla società Relaxxi del gruppo Cazzaro
costruzioni. Quando ci arrivi davanti pensi che sia un hotel a cinque stelle e
non una casa per anziani. L’ampia struttura coniuga solidità e leggerezza e i
vuoti di luce sono la sua caratteristica più evidente. E dietro i vetri si
muovono gli ospiti sulle carrozzine. Un edificio progettato e realizzato da
Mauro Cazzaro e dalla sua impresa familiare, coadiuvato da progettisti e tecnici
che ne hanno fatto un’opera bella, funzionale, di elevata sostenibilità e
soprattutto dove oggi si pratica un’assistenza e si offrono servizi a misura di
anziano non autosufficiente. Tanto che ha avuto l’importante riconoscimento di
entrare nella top ten delle case per anziani annualmente
stilata dall’Università di Berkeley, il santuario americano dell’innovazione e
della futurologia.
Cambiare profondamente l’idea di casa di riposo
Dietro
la creazione di Relaxxi vi è una concezione precisa, un’idea del costruire che
contrasta decisamente con la mentalità che ha prevalso sul mercato italiano. “La
parola greca aesthetica significa percepire attraverso la mediazione del senso”,
spiega Cazzaro. “Se dovessi definire qual è il paradigma al centro del
progettare e costruire un edificio non avrei dubbi, direi l’estetica come la intendevano
i greci. Abitare un ambiente dove passiamo la stragrande maggioranza del nostro
tempo significa per ognuno di noi relazionarci con esso attraverso i sensi. E
allora da qui dobbiamo partire. Del resto costruire non può che essere un
processo mentale, non può che avere alla sua base una concezione dell’uomo con
le sue esigenze, il suo modo di essere e di agire. Se non si ha una certa
mentalità - fatta di attenzione a chi utilizzerà gli spazi che andiamo a
realizzare, così come di una cultura del bello e del comfort – che metta questi
valori al centro del progetto e del costruire, è impossibile raggiungere alti
livelli qualitativi, ma anche di efficienza e di equilibrio economico. Da qui nasce
la Rsa, un progetto che comporta non solo costruire un edificio secondo determinati
canoni e obiettivi, ma accettare la sfida della gestione. Siamo entrati in
questo mercato - dove l’utente era considerato e troppo spesso lo è ancora
soltanto un numero all’interno di un progetto economico - con l’intenzione al
tempo stesso di avviare un’iniziativa imprenditoriale in grado di darsi un
equilibrio economico e finanziario e di cambiare profondamente l’idea dominante
di una casa di riposo”.
La
Rsa, costruita su un’area di 9.500 metri quadri di cui 2.400 edificati, è
disposta su tre livelli e ha 160 posti letto. Dal punto di vista delle
prestazioni è in classe energetica A, con riscaldamento e raffreddamento dell’aria
con travi fredde attive, alimentati con fotovoltaico 100 kW e pompe di calore.
Ed è dotata di Vmc (ventilazione meccanica controllata) canalizzata. Grande
attenzione è stata posta all’isolamento acustico, tanto che risulta in classe
1a secondo la norma Uni En 11367. La caratteristica costruttiva più rilevante è
data dalla struttura orizzontale in soletta piena ad armatura post tesa. L’edificio
è stato costruito, arredato e reso funzionale in 640 giorni.
Un edificio costruito attorno a luce, colori, aria
“A
guidare il progetto è stata l’attenzione alla qualità ambientale”, continua Cazzaro.
“Le case di riposo sono spesso anguste, poco luminose. Si presta poca o nulla
attenzione ai colori, alla dimensione degli spazi. A guidare sono logiche
meramente economiche e l’idea che queste case siano l’anticamera della morte e
non meritino investimenti e soluzioni per alti livelli di comfort.
Il
nostro approccio è stato opposto: al centro abbiamo messo il tema della luce. E
ciò ha voluto dire progettare in questa direzione fin dalla scelta delle strutture
in cemento armato. La soluzione ad armatura post tesa ci ha consentito di raggiungere
due obiettivi: maggior velocità di esecuzione e possibilità di avere più spazi
vuoti e quindi più vetrate e luce. Possiamo dire che la casa è costruita
intorno alla luce. Ed è l’effetto che dà sia a chi la vive, sia a chi la guarda
dall’esterno. Questa attenzione alla luce ha richiesto una gestione sia di
quella naturale che di quella artificiale ispirata a principi circadiani. Così
che l’edificio è oggi dotato di un sistema di supervisione integrato e
centralizzato, Desigo, che comprende la regolazione delle
luci, così come delle tapparelle delle stanze. Eguale importanza abbiamo dato
ai colori, tenui, pastello, riposanti, ma allo stesso tempo vivi. Queste
persone hanno bisogno di vita. È poi fondamentale la qualità dell’aria. Spesso
alle case di riposo si abbina l’odore stantio di cibo o quello ancora più
fastidioso di urina. Un sistema di ricambio d’aria a elevata efficienza è
essenziale e su questo abbiamo investito con risultati che i visitatori hanno
spesso definito eccezionali: nelle aree pranzo dopo dieci minuti che gli ospiti
hanno lasciato l’ambiente non vi è più alcun odore di cibo. Sono questi i
risultati di una buona progettazione e di un adeguato utilizzo delle
tecnologie. Alvar Aalto insegnava a considerare lo spazio non come un’astrazione
pura, ma come atmosfera di luce, suoni e profumi: molte opere come Villa Mairea
profumano di legno di pino e di betulla, alberi tipici dei boschi.
A
questi principi ci ispiriamo nel progettare e realizzare i nostri edifici”.
Qualità ambientale e qualità dei servizi
Relaxxi
non è solo qualità ambientale, bensì assistenza, servizi, attività per il recupero
fisico e mentale. “L’investimento che abbiamo fatto nella costruzione”, conclude
Cazzaro, “trova la sua piena valorizzazione nelle attività che svolgiamo quotidianamente
con i nostri ospiti. L’esempio più evidente è rappresentato dalle attività di
giardinaggio nel percorso giardino con orto a quota sedia a rotelle. Oltre alla
fisioterapia vengono svolte attività ludiche e sensoriali, così che molti dei
nostri ospiti migliorano sensibilmente le loro condizioni fisiche e mentali.
Formazione, aggiornamento, disponibilità e attenzione sono fattori che debbono
ispirare l’attività del costruire così come quella di assistenza”.